Come gestire l’ansia e gli attacchi di panico

Ti è capitato mai di sudare freddo, sentire il battito del cuore aumentare sempre più, avere un respiro accelerato e sentire mal di pancia? Possiamo definire questi dei normalissimi cambiamenti corporei dovuti all’attivazione di una piccolissima parte del nostro cervello, la amigdala. Come mai si è attivata? Ebbene noi siamo programmati a reagire ai pericoli in modo assolutamente istintivo attraverso in nostro sistema limbico, una delle parti più antiche del nostro cervello. Questa reazione blocca la parte frontale del cervello che non deve pensare ma scappare davanti un’emergenza. Per scappare il corpo è programmato in modo perfetto. Nelle persone che soffrono di ansia e attacchi di panico si verificano questi cambiamenti del corpo in assenza di un vero pericolo esterno, in parole povere senza che ci si trovi davanti ad un serpente o qualcosa che ci spaventa.

Il pericolo nel caso dell’ansia possiamo definirlo un trigger o impulso che viene attivato da stimoli apparentemente innocui ma che invece hanno un significato preciso per la persona ansiosa.

Ti faccio un esempio concreto per capire meglio. Se un bambino vede litigare ferocemente e regolarmente i suoi genitori e loro non lo rassicurano e non gli spiegano cosa succede, allora questo bambino da adulto quando sarà in una relazione e litigherà oppure se vedrà qualcuno litigare potrà accusare un dolore al petto, mal di pancia, oppure sentire ansia o avere un attacco di panico. Naturalmente i sintomi dipendono da diversi fattori e qui ho semplificato. Il principio però è quello che ti ho spiegato. Se nella nostra vita ci accade qualcosa di spiacevole e noi non riusciamo ad elaborarlo, si crea una parte di noi nel nostro io che si congela a quel momento preciso della nostra vita e anche se noi cresciamo rimane bloccata a quell’età dentro di noi. Se si verifica qualcosa di vagamente simile all’esperienza dolorosa del passato automaticamente la nostra mente e il nostro corpo creano dei sintomi ansiosi.